Un ringraziamento a tutti per aver accolto la proposta di tenere le riunioni di valutazione a Ikondo.
Grazie ai nostri capoccia di Bologna, Marco e Paolo.
Ciao a tutti, finalmente siamo partiti per questa importante esperienza di vita! Vi terremo al corrente con questo blog!
giovedì 28 ottobre 2010
venerdì 1 ottobre 2010
PIOVE
Oggi piove, dopo 4 mesi di siccita`.
Piove sulla bara di una ragazzina morta per abbandono delle istituzioni.
I suoi genitori si erano indebitati per permetterle di andare alla scuola superiore di Ukalawa, per poter avere un futuro migliore del loro.
Il padre (Mzee Magoma, detto da noi il pensatore) lavora per il CEFA da molti anni come guardiano diurno, giardiniere, ecc...., mentre la madre lavora i campi per la famiglia e cura i suoi 5 figli di cui 2 albini. La vita non e` stata clemente con questa famiglia. Avere un figlio albino e`, in Tanzania, una sventura che non si augura al piu` terribile dei propri nemici. Gli albini vengono uccisi selvaggemente ancora oggi, nonostante le campagne pubblicitarie contrarie a queste pratiche. Allevare due figli albini, di eta` diverse, in un villaggio come Ikondo significa sfidare la sorte, ma sopratutto le credenze. Eppure questi genitori di contadini, che a malapena sanno leggere e scrivere, vivono per i figli e cercano per loro la strada migliore per un futuro piu` leggero.
Rimane incomprensibile come la scuola abbia permesso la morte di questa ragazza. Da diversi giorni non mangiava e vomitava. E` stata accompagnata al dispensario del villaggio di Ukalawa, dove pero` lavora solo un paramedico, ed e` stata rimandata a scuola. I genitori sono stati avvertiti solo ieri.
Mzee Magoma, un ometto piccolissimo, ma con una grande forza fisica, si e` presentato nel mio ufficio chiedendo le ferie e dei soldi ed e` scoppiato a piangere. si vergognava del suo sfogo poco opportuno di fronte ad un superiore, si copriva gli occhi ed io facevo lo stesso, anch`io non riuscivo a trattenere le lacrime.
Non potevo sopportare di vedere quest`uomo ancora una volta segnato dalla vita.
Qui funziona cosi`, dicono.
Succede che una ragazza improvvisamente sta male.
Il preside aspetta...eventualmente la porta al dispensario....se proprio non migliora la porta a Njombe, all`ospedale....ma in tutto questo periodo la famiglia non viene avvertita....
In questo caso la comunicazione e` arrivata IERI.....IERI.....IERI....
E la ragazza stanotte e` MORTA!!!
STANOTTE....STANOTTE....STANOTTE.....
Non ci sono scusanti, ci sono delle responsabilita`, e le persone responsabili dovrebbero essere individuate.....
Invece non succede nulla, e` cosi`, la vita e` difficile, ma non possiamo fare nulla..................Queste sono le risposte, un`alzata di spalle e via..........
Ma allora noi cosa ci facciamo qui?
Siamo venuti per portar loro la luce, l`acqua, i soldi, ma finche` non si cambieranno le teste niente migliorera`.
La cooperazione dovrebbe occuparsi di diritti dell`uomo, in primis, e poi del resto. Aprire le menti, far vedere che si puo` vivere in modo diverso....che non si deve morire per .....per che cosa poi.....
Di sicuro pero` noi italiani siamo i meno indicati per poter assolvere a questo compito.
Non siamo in grado di migliorare casa nostra, non possiamo pretendere di aiutare nessuno.
E` difficile e non ho piu` parole.
Scusate ho scritto di getto senza pensare. Scusate.
Piove sulla bara di una ragazzina morta per abbandono delle istituzioni.
I suoi genitori si erano indebitati per permetterle di andare alla scuola superiore di Ukalawa, per poter avere un futuro migliore del loro.
Il padre (Mzee Magoma, detto da noi il pensatore) lavora per il CEFA da molti anni come guardiano diurno, giardiniere, ecc...., mentre la madre lavora i campi per la famiglia e cura i suoi 5 figli di cui 2 albini. La vita non e` stata clemente con questa famiglia. Avere un figlio albino e`, in Tanzania, una sventura che non si augura al piu` terribile dei propri nemici. Gli albini vengono uccisi selvaggemente ancora oggi, nonostante le campagne pubblicitarie contrarie a queste pratiche. Allevare due figli albini, di eta` diverse, in un villaggio come Ikondo significa sfidare la sorte, ma sopratutto le credenze. Eppure questi genitori di contadini, che a malapena sanno leggere e scrivere, vivono per i figli e cercano per loro la strada migliore per un futuro piu` leggero.
Rimane incomprensibile come la scuola abbia permesso la morte di questa ragazza. Da diversi giorni non mangiava e vomitava. E` stata accompagnata al dispensario del villaggio di Ukalawa, dove pero` lavora solo un paramedico, ed e` stata rimandata a scuola. I genitori sono stati avvertiti solo ieri.
Mzee Magoma, un ometto piccolissimo, ma con una grande forza fisica, si e` presentato nel mio ufficio chiedendo le ferie e dei soldi ed e` scoppiato a piangere. si vergognava del suo sfogo poco opportuno di fronte ad un superiore, si copriva gli occhi ed io facevo lo stesso, anch`io non riuscivo a trattenere le lacrime.
Non potevo sopportare di vedere quest`uomo ancora una volta segnato dalla vita.
Qui funziona cosi`, dicono.
Succede che una ragazza improvvisamente sta male.
Il preside aspetta...eventualmente la porta al dispensario....se proprio non migliora la porta a Njombe, all`ospedale....ma in tutto questo periodo la famiglia non viene avvertita....
In questo caso la comunicazione e` arrivata IERI.....IERI.....IERI....
E la ragazza stanotte e` MORTA!!!
STANOTTE....STANOTTE....STANOTTE.....
Non ci sono scusanti, ci sono delle responsabilita`, e le persone responsabili dovrebbero essere individuate.....
Invece non succede nulla, e` cosi`, la vita e` difficile, ma non possiamo fare nulla..................Queste sono le risposte, un`alzata di spalle e via..........
Ma allora noi cosa ci facciamo qui?
Siamo venuti per portar loro la luce, l`acqua, i soldi, ma finche` non si cambieranno le teste niente migliorera`.
La cooperazione dovrebbe occuparsi di diritti dell`uomo, in primis, e poi del resto. Aprire le menti, far vedere che si puo` vivere in modo diverso....che non si deve morire per .....per che cosa poi.....
Di sicuro pero` noi italiani siamo i meno indicati per poter assolvere a questo compito.
Non siamo in grado di migliorare casa nostra, non possiamo pretendere di aiutare nessuno.
E` difficile e non ho piu` parole.
Scusate ho scritto di getto senza pensare. Scusate.
sabato 25 settembre 2010
Primo seminario di microcredito del CEFA
IKONDO 376 partecipanti |
Niave 86 partecipanti |
Ukalawa 76 partecipanti |
Sono intervenuti i resposabili della cooperativa di microcredito che lavora in Tanzania, la Saccos, per spiegare come si possono ottenere i prestiti, in quanto tempo si devono restituire i soldi, ecc...
Durante il seminario sono stati scelti, in modo democratico, tre rappresentanti per ciascun paese. La popolazione ha risposto con entusiasmo all`iniziativa, ringraziando il CEFA per il sostegno che fornisce al paese.
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Un gioiello!!
Il piccolo bimbo nato sulla macchina di progetto qualche mese fa, sta bene e anche la sua mamma.
Si chiama MSAFIRI, che in kiswahili significa VIAGGIATORE.....
sempre meglio del nome suggerito da Ivano: NISSAN!!!
Si chiama MSAFIRI, che in kiswahili significa VIAGGIATORE.....
sempre meglio del nome suggerito da Ivano: NISSAN!!!
La famiglia Puppi!!!
Noi tutti di Ikondo vi ricordiamo come una ventata di gioia e freschezza!!!
Grazie di tutto!!!
Per i consigli sulle api, per la musica, per gli indovinelli, per le risate, le botte e gli scherzi!!!
ASANTE SANA!!!
Vi aspettiamo di nuovo!!!
Grazie di tutto!!!
Per i consigli sulle api, per la musica, per gli indovinelli, per le risate, le botte e gli scherzi!!!
ASANTE SANA!!!
Vi aspettiamo di nuovo!!!
domenica 19 settembre 2010
ED ECCO IL BIMBO CHE HA FATTO NASCERE IVANO!!!!
Nella notte del 12 luglio 2010 i parenti di questa piccola creatura vennero a bussare alla nostra porta. La madre necessitava di un cesareo e urgeva portarla a Njombe in ospedale ( 3 ore e mezza di strada non asfaltata). Ore 23 Ivano, il paramedico, la partoriente e la zia, partono........e proprio grazie alle mille buche della strada il piccolo fa capitombolo con la testa e nel giro di qualche minuto urla alla vita gioioso!!!!
giovedì 16 settembre 2010
domenica 25 luglio 2010
La centrale idroelettrica di Ikondo
Sembra impossibile che nel cuore dell'Africa, in mezzo a colline verdi possa esserci un costruzione del genere, funzionante e che da corrente a più di 100 famiglie.
La centrale è funzionante da circa 6 anni.
Grazie al CEFA di Bologna, Frontiere nuove (associazione di Vicenza) e vari tecnici Enel che negli anni si sono susseguiti, il progetto sta andando a gonfie vele.
Nei prossimi due anni faremo altri 45 allacciamenti, grazie al progetto del CEFA e del Ministero degli affari esteri per qui lavoriamo!!!
La centrale è funzionante da circa 6 anni.
Grazie al CEFA di Bologna, Frontiere nuove (associazione di Vicenza) e vari tecnici Enel che negli anni si sono susseguiti, il progetto sta andando a gonfie vele.
Nei prossimi due anni faremo altri 45 allacciamenti, grazie al progetto del CEFA e del Ministero degli affari esteri per qui lavoriamo!!!
Progetto CEFA a Dar es Salam
Il progetto promuove l'integrazione sociale di persone disabili, malate di HIV/AIDS, orfani e loro famigliari che vivono nella Municipalità di Dar es Salaam attraverso la costruzione di un sistema integrato di servizi che consolidi programmi di riabilitazione su base comunitaria, servizi sociali, corsi di formazione professionale, borse lavoro e incentivi piccole attività generatrici di reddito. Inoltre, supporterà un generale processo di sensibilizzazione attraverso l'attività di network che coinvolgerà direttamente le pubbliche istituzioni, gli attori della società civile, le comunità locali e il settore privato.
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